Evoluzione
Tra le caratteristiche introdotte con le licenze versione 2.0:
l'abbandono delle licenze 1.0 che mancavano della clausola BY (Attribution), in quanto poco usate;
ora l'autore può chiedere che l'attribuzione sia effettuata tramite un link diretto, da lui stabilito;
incompatibilità tra CC BY-SA e CC BY-NC-SA.
La versione 3.0 delle licenze ha introdotto diverse modifiche, tra le quali correzioni alla versione "unported" delle licenze per renderla meno orientata al sistema legale statunitense e l'introduzione di una clausola di "No Endorsement".
Alcune modifiche sono state sottoposte alla comunità e ai gruppi di lavoro delle singole giurisdizioni, affinché fossero analizzate e prese in considerazione, e sono state respinte; tra queste, la possibilità di eliminare o modificare la clausola anti-TPM, che proibisce ad un licenziatario di produrre un'opera derivata che sia sottoposta alle cosiddette Technological Protection Measures, ma non impedisce all'autore dell'opera originaria di concedere a parte questa autorizzazione con una seconda licenza non CC.
Il 25 novembre 2013, dopo una fase di discussione pubblica in cui chiunque, incoraggiato da Creative Commons, ha potuto dare il proprio contributo, sono state ufficialmente lanciate le licenze Creative Commons 4.0, definite come "le licenze più globali, legalmente robuste prodotte da CC ad ora". Tra le caratteristiche introdotte:
maggior leggibilità ed organizzazione del testo delle licenze;
un nuovo meccanismo che permette a chi violi la licenza inavvertitamente di riguadagnare automaticamente i propri diritti se la violazione è sanata in modo tempestivo (entro 30 giorni);
un'attribuzione di "buon senso", consentendo esplicitamente agli utilizzatori dell'opera licenziata di soddisfare il requisito dell'attribuzione con un link ad una pagina separata, per le informazioni di attribuzione;